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Immagine del redattoreMayra Stella M.

Ritratti Isolati per COV_ART

Francesco Cazzolla è un pittore. Un cantante. Un attore.

Un Artista.

Nei mesi scorsi, ormai noti per la loro unicità malcontenta e solitaria, l'arte non si è fermata: questo è il lavoro nato dalle mani di un Solofrà in casa. 14 ritratti fatti in videocall.

Attualmente in esposizione a Monopoli per COV_ART



23 aprile

Storicamente data di nascita e morte di William Shakespare.

Muore anche il De Cervantes di Don Chisciotte.

Esce la prima edizione dell'Orlando Furioso di Ariosto.

Nasce la Vespa Piaggio nel '46 e YouTube nel 2005, alle 20:27.


Ma il 23 aprile 2020 Francesco ha posato la matita su un foglio bianco e ha cominciato a inseguire profili. Tratti. Ritratti.

Penserete che non è nulla di poi così speciale: un artista disegna un volto. Che c'è di strano?Voglio dire: lo incontra, lo guarda e lo imprime sulla carta. Dalla realtà alla carta.

E se vi dicessi che la realtà dei modelli di Francesco era virtuale? Se vi dicessi che quei ritratti appartengono ad una Pandemia mondiale?

23 aprile 2020: c'è una pandemia in corso e tutte le nazioni sono rosse. Zona rossa.

Tutti in casa, nessuno può incontrare nessun altro.

Le finestre sono chiuse. Le realtà di ciascuno parallele e mai incrociate, in queste ore, giorni, settimane. Eppure Francesco apre una finestra trasversale e incrocia 14 persone e le ritrae.


Questa raccolta di ritratti è molto più di un malloppo di disegni. È un diario. È testimonianza.

E sapete cos'altro? È un diario pluripersonale: scritto a 30 mani. Non è il diario di Francesco: è il diario tramite Francesco. Ritratti Isolati: anche le isole, sono fatte di persone.


La linea è sicura, il tratto certo e deciso. Che paradosso, per le incertezze ed i timori vacillanti di questi giorni chiusi. Chiusi, i giorni. Le linee dei ritratti, aperte. Quasi sembrano incompleti. Alcuni busti, alcuni volti. Niente corpi completi e dettagliati. Scientifici. Niente scienza: emozione, impatto e ascolto. Chiaroscuri accennati, come in una stanza fioca, la cameretta di ciascuno. Che poi le camerette si somigliano tutte. Quattro muri e una finestra.

Anzi due: una sul balcone ed una sul virtuale. È questa, sul virtuale, che gioca ad essere un incontro e fa da ponte alle parole ed ai ritratti.

Insieme quando non si può, là dove si può.

Non ti posso toccare, ma qual è il limite del tatto?

Ti tocco senza mani, con la voce, con lo scritto.

Ti tocco con lo sguardo, ti scrivo col disegno.


Il percorso di fruizione di questi Ritratti Isolati è molto toccante: ti costringe al tempo. A dedicargli tempo, a prenderti il tuo tempo. Come ha fatto questo virus: ci ha costretti a stare con noi stessi.

Così: ogni ritratto va guardato: i colori non ci sono, ma li scopri mano a mano che ne leggi le parole. Scopri i colori come scopri i toni delle voci che non senti ma puoi leggere, uno ad uno, nelle rasi di ciascuno. Ciascun protagonista è messo in ballo ed in esposizione. È una mostra collettiva, questo diario, dove ciascuno si è messo in gioco, Francesco ritrae volti, le cui bocche ritraggono Francesco che ritrae.

È un giro in circolo, come in un rapporto vero. Do ut des.


Chi è Francesco, potrei dirvelo io. Potrebbe dirvelo lui.

Potrebbe dirvelo quel virtuale tanto caro, i social media e tanto altro.

Ma Francesco che dipinge, quello vero, il vero artista, sta nelle parole di chi si fa ritrarre.

Leggete ed ascoltate.

un rapporto infinito tra due persone

Come dice l'ultimo dei volti: gipeto.

Rigorosamente con la lettera minuscola.



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