Passeggiata FIABA - M. Chagall
Aggiornamento: 31 lug 2020
Ho voluto collocare lassù in alto, come in un mazzo, i sogni e le creazioni degli interpreti e dei musicisti. Ho voluto cantare senza teoria, senza metodo, come un uccello.
Lassù.
Cosa succede se alzi il naso al cielo? Cosa senti?
L'aria?
No.
Hai gli occhi chiusi. Senti la nuca che si schiaccia e la gola tira, tesa fino a far socchiudere le labbra. Senti il cervello che cola nelle spalle e il sangue scivola lasciando spazio a più pensieri.
Se hai il naso all'insù, hai la testa più leggera, che si svuota di problemi e preoccupazioni. E resta solo un senso libero e i pensieri – quelli belli – che sono più leggeri e galleggiano nel cranio.La soluzione è sederti in solitudine, chiudi la porta, resta solo e senza occhi. Alza il naso e svuota la zavorra della razionalità.
C'è una coppia protagonista della tela. Un uomo, Marc Chagall, il pittore.
E sua moglie: la sua principessa, Bella.
Marc Chagall è stato un pittore bielorusso del primo Novecento. Era ebreo.
Un ebreo bielorusso a inizio Novecento: sapete cosa vuol dire?
Sta arrivando il Nazismo. È arrivato anche per Chagall.
Eppure lui è stato lo stendardo della favola felice.
Come in questo quadro, La Passeggiata, del 1917.
L'uomo è elegante, in piedi, quasi al centro della tela, alta 1,70 m e larga 163 cm.
In piedi, e le gambe sono appena divaricate alla larghezza del bacino.Il braccio destro è abbassato sulla gamba ed in mano ha... un uccellino! Una rondine o una colombella.
Se ne sta tranquilla con le sue piume nella mano grande di Chagall.
L'altro braccio e sollevato verso l'alto, ben teso, appena inclinato verso sinistra e il palmo verso il cielo, come quando offri qualcosa che hai poggiato sulla mano, qualcosa di prezioso.
Come offriresti un cristallo al cielo? E sapete cosa c'è sulla sua mano?
Un'altra mano.La mano del cristallo più prezioso della sua esistenza: il suo amore.
La mano nella mano di Chagall è quella di sua moglie Bella. Il braccio sollevato di Chagall sembra continuare e prolungarsi in quello della donna che svolazza fino a toccare il bordo superiore della tela.
Questa donna leggera fluttua nell'aria come fosse una bandierina: è di fronte a noi ed ha le braccia spalancate, una tesa al suo Marc, l'altra verso l'alto fino a toccare il bordo del quadro.
Anzi, ad essere precisi, il suo polso termina nel bordo e non si vede l'altra mano, che forse è agganciata alla cornice, come se dal quadro lei volesse prendere per mano la realtà.
E no! Non per scappare dalla scena di pittura! Al contrario: per trascinare il mondo esterno dentro la realtà fiabesca di quel quadro che profuma di calma e di lavanda a fine giugno.
Lei ha un vestito principesco che le lascia le scapole scoperte.
È di un colore leggero dal sapore delle fragole di bosco zuccherate.
La pelle è morbida e sottile e fluttua come zucchero filato.
Ha un sorrisetto a labbra chiuse ma serene. I gli occhi trasognati e spalancati, sta sognando ad occhi aperti. I capelli sono da donnina di quegli anni Venti: corti fino al collo e pettinati, ordinati, scriminati al centro.
Invece Marc è spettinato, come quando, appena sveglio, scendi dal letto e vai diretto a bere l'acqua fresca a metà estate. Ha gli occhi spalancati e grandi ance lui, ma non sono trasognati: sta guardando te che sei di fronte al quadro, ed è felice, sorride e ti comunica che sì , va tutto bene, è tutto bello. È rassicurante il suo sorriso incorniciato dall'abito elegante dal quale spunta fuori il collo grande di una camicia di cotone semirigido.
Questa coppia innamorata è in un parco in collina: l'erba fitta e fresca, appena umida, in collina; alle spalle vedo case, in lontananza.
Ma prima, in basso, qui, a sinistra, c'è arruffata una coperta a fiori.
Hanno fatto un pic-nic, almeno credo, ma son rimasti – in terra – solo un calice e un boccione: sembra vino rosso e fresco, rosso come quel bollore che ti riempie le guance accanto al naso quando bevi un po' di troppo. E se lo guardo bene in faccia, Marc, nel quadro, ha proprio quelle guance avvinazzate.
A destra, a metà tela, fanno capolino appena dei rametti spelacchiati e timidi di quando giochi a nascondino e aspetti che finisca il turno e tu sia salvo.
C'è di sicuro un albero in quel mondo oltre la tela: è sotto l'albero invisibile che hanno fatto pic-nic i due sposini.
Ed alle loro spalle, alle spalle delle loro mani intrecciate, una cittadella e un cielo.Le casette solide e dal tetto a punta sembrano così piccole da poterle prendere tra le mani come quelle delle bambole di legno.
Sapete, quando ero piccola, andavamo sempre in vacanza in montagna, sulle Alpi.
Il pomeriggio, alle 6.00 uscivamo e facevamo una passeggiata in paese.
Era settembre. A settembre di ogni anno.
E le strade erano calme e semivuote: niente cocktail e bar e ristoranti o negozi di vestiti.
Porticine in legno e vetro, e negozi di giocattoli e borsette.
Tantissimi negozi di giocattoli di legno e burattini. Ho ancora quel Pinocchio verniciato.
Ed il trenino in legno, fatto di cubetti solidi e laccati, come le casette di questa città di fiaba dove passeggiano Chagall e la sua amata.
C'è uno spirito ovattato che riempie l'aria: quell'aria intensa e u po' pesante di quanto sta calando il sonno o hai la febbre e l'influenza. Anche le nuvole si toccano: sono fatte di cotone idrofilo. Vai a prenderne un fiocchetto, adesso mentre ascolti la mia voce. Tocca coi tuoi polpastrelli i pelucchietti di questi batuffoli leggeri ed assorbenti. Il cotone assorbe l'acqua e queste nuvole i pensieri.
Che poi, se sei un po' triste, forse basta un po' di cotone nelle orecchie, e forse assorbe tutta la malinconia.
Ecco: c'è una nostalgia profonda in questo quadro.
La nostalgia di un popolo al quale Chagall sa di appartenere.
Marc dipinge questo quadro nel 1917, non è ancora scoppiata la Guerra Mondiale.
Lui ha già vissuto a Parigi, a Montparnasse ed ha conosciuto anche Modigliani, suo vicino.
Di mestiere e di Atelier.
E dopo un paio d'anni, Chagall ritorna in Russia, casa patria, dove sposa la sua amata Bella nel 1914. Si amano moltissimo e insieme fuggono in America.
Chagall è un uomo buono e trasparente: spontaneo come il cinguettio dell'alba, dolce come il profumo di castagne in pieno ottobre. Le sue pennellate sono sempre leggere ed evanescenti. Puoi toccare il vapore della pentola che bolle? Evanescente. Ed ottimista... insopprimibile ottimismo che solo un cuore buono sa provare.
Com'è noto, un uomo buono può essere un cattivo artista. Ma uno che non è un uomo buono, non potrà mai diventare un vero artista.
Forse Marc non ha ragione.
Ma il suo invito alla lettura dei suoi quadri è più che chiara: non polemiche e denunce, niente presunzione e tecnica.
Vuole solo raccontare quanto bella può essere una vita con l'amore spensierato: come la capretta in cima alla collina alle sue spalle,come un unico palazzo tondeggiante sulla destra che sa un po' di pascià turco, come il corpo di sua moglie svolazzante che – ancorato alla sua mano – ondeggia libero nel cielo.
Ed a pensarci bene, anche tu puoi svolazzare come Bella: quando galleggi sulla pellicola del mare alle sei e mezzo, di mattina o verso sera. Alle 6.30 galleggiando sopra il mare, voli in cielo.In fondo lo sai anche tu: il cielo e il mare sono uguali. E anche chi vede, tante volte non sa più dove finisce l'acqua e inizia il cielo.
Sul mio libro d'arte del liceo c'è scritto di Chagall: senza il suo contributo, la storia dell'arte sarebbe stata la stessa: non fu determinante.
E forse è vero per la Storia. I tecnicismi e i movimenti.
Ma l'arte è oltre. Ed è poesia, fiaba e sentimento.
E in questo, caro libro, non ti do ragione: Chagall ha insegnato a tutti che se stringi la mano di chi ami, non importano le regole e le forze: sei leggero e danzi in volo.
Come in questa Passeggiata ad olio.
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