Partorito in Quarantena
Aggiornamento: 1 ago 2020
Tutto è cominciato il pomeriggio in cui.
In un normale giorno, di una normale quarantena.
Avevo voglia di parlare - come sempre.
Sapete cos'è un podcast?
Non credo di saperlo spiegare bene, cosa sia un podcast - il che non ha grande importanza: c'è il buon Google a darvi una definizione.
Io posso dirvi cosa NON è e cosa significa per me.
Non è una radio: non ruota attorno alla musica e non ha limiti temporali.
Niente scaletta, on-air e minuti "sforati".
Non è un audio-libro: perché nessuno sta leggendo alcun libro.
Una voce.
Sicuramente è una voce umana, che parla, racconta e a volte non sa neppure bene cosa.
Un diario parlato?
Forse.
A volte sono dei talks, interviste, a volte storie; lezioni, confronti, racconti.
Sono voci che parlano liberamente: al momento, oggi, aprile 2020, è la forma di espressione più libera e svincolata.
Questa è la mia, di voce.
La conoscete già (se mi staranno ascoltando mia madre e il mio migliore amico, sarà già oltre le aspettative: non credo che mia madre sappia cos'è Spotify ... vero, mamma?).
Ma non sapete cosa sto per raccontarvi.
Sono solo 2 minuti.
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