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Immagine del redattoreMayra Stella M.

KIT PRIDE - 5 parole arcobaleno poco chiare

Cari voi, Salve.

Come ho già detto, ci tenevo a dedicare questo mese Pride a delle tematiche arcobaleno.E ho pensato che forse non tutti conoscono l'origine di determinate parole talvolta usate “per sentito dire”.



Ecco 5 parole che avrai sicuramente sentito e meno probabilmente utilizzato.


Gay utilizzata come sinonimo di “omosessuale”, è utilizzato universalmente senza traduzioni linguistiche. Derivato dal provenzale gai, letteralmente "gaio", nasce dal latino gaius, termine di correlazione con la terra (Gaia). Nel Medioevo venne usato come sinonimo di jolly, "giullare" di corte, quindi con il senso di "buffone". Tra l'Ottocento ed il primo Novecento – prima che con il movimento omosessuale assumesse il senso odierno – il termine stava ad indicare un comportamento dissoluto e disinibito: una "donna gay" era una prostituta e un "uomo gay" era un dongiovanni. In italiano viene solitamente considerato un termine con connotazione positiva o comunque non negativa, spesso preferito ad "omosessuale".

Negli anni 1960 gli attivisti per i diritti degli omosessuali iniziarono ad utilizzare il termine con orgoglio, conferendogli un significato positivo e socialmente accettabile: politicamente corretto.


Queer

Termine inglese che significa "eccentrico, insolito", sembra correlato anche con il tedesco "quer", ovvero di traverso, diagonalmente, storto. L'utilizzo di questa parola nasce anche (e soprattutto) in contrapposizione agli stereotipi diffusisi nell'ambiente gay: raccoglie tutta la vasta gamma di orientamenti inclusa tra l'eterosessualità e l'omosessualità ... un termine-ombrello. L'utilizzo di questa parola è attualmente controverso a causa della sua origine semantica negativa (=strano, appunto), ma ad ogni modo è spesso usata come termine politico, spesso da coloro che sono politicamente attivi, da chi rifiuta con forza le tradizionali identità di generee da chi rifiuta le categorie dell'orientamento sessuale come gay, lesbica e bisessuale.

In buona sostanza: non si è etero o gay, esiste una vasta gamma di possibilità che trova sintesi nel termine queer.

“Gli storici della sessualità hanno sostenuto che il termine Queer è preferibile ad altri termini per indicare la sessualità in quanto riesce a mappare al meglio le identità sessuali moderne. - da una mostra a tema LGBT in Tate Gallery, Londra

finocchio

non è un tabù che questo termine venga spesso utilizzato – in senso dispregiativo e canzonatorio – come sinonimo di omosessuale. Ma vi siete mai chiesti perché? Perché proprio il finocchio e non la lattuga o la zucchina?

Ci sono diverse teorie a riguardo, falsi miti, per così dire. La parola nasce con questo utilizzo in Toscana, quando alcuni scrittori cominciano ad appellare così gli omosessuali.

La teoria più spesso propinata è che, nel Medioevo (sempre questo, il periodo dei casini!), gli omosessuali finivano sul rogo – al pari delle streghe. Si narra che, per coprire il cattivo odore di carne bruciata, si gettassero nel rogo foglie, piane di finocchio. Ma questa non è la verità: dato che le streghe non erano finocchie e soprattutto che mirto e ginepro erano largamente più utilizzati come deodoranti. È ai Greci che chiede la paternità questo utilizzo: qui c'era il bell'Adone – figura nota per la sua inaudita bellezza, una versione maschia della dea Venere – amato da donne e uomini, la cui pianta sacra era proprio quella del finocchio. Nei riti a lui dedicati, i sacerdoti indossavano corone di foglie di finocchio e abiti femminili, truccandosi il viso con terre colorate ballando e festeggiando tutto il giorno (il primo evento Drag di tutti i secoli).

Per di più, il finocchio era anche somministrato ai giovani che avevano problemi nelle prestazioni sessuali poiché i semi di questa pianta, secondo medici e botanici dell’epoca, era in grado di risvegliare l’appetito sessuale e accrescere la produzione di sperma.

La connotazione dispregiativa emege nel Medioevo (ecco appunto), alludendo al sapore debole del vegetale, al "poco sapore = poco valore".


Ermafrodito vs Androgino: non so l'esperienza di quanti sia stata caratterizzata da questa confusione, ma la mia sì. Più volte. Quindi ci tenevo a fare chiarezza sulla distinzione, molto semplice tra i due.

Ermafrodito contiene in sé organi riproduttivi sia maschili che femminili: che si tratti fiori o persone (sì, esistono anche esseri umani – casi molto rari – dotati sia di utero che di prostata). Prende il nome da Ermafrodito, dio greco, che, innamoratosi di una ninfa e viceversa, ottiene di congiungersi a lei in fusione, divenendo uomo e donna al contempo.

Androgino è chi presenta caratteristiche fisiche e/o comportamentali convenzionalmente attribuite al sesso opposto al suo biologico di nascita: un ragazzo femmineo o una ragazza mascolina, per fare un esempio banale. Ma non ha nulla a che fare né con la biologia sessuale né tanto meno con l'orientamento sessuale.


Direi che oggi possiamo fermarci qui!

Spero di aver fatto un po' di chiarezza: in fondo era da tanto che non riproponevo questo format delle parole!


L'informazione è potere: non smettiamo mai di essere curiosi!

Bacini

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