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Immagine del redattoreMayra Stella M.

Ho imparato eppure No.

Da due giorni è già estate.

Due.

Di questa estate che ho sempre amato ed aspettato.

Niente mare, niente erba. Zero aria fresca del mattino.

Eppure sono qui, a qualche minuto da casa mia.

Eppure sono qui.

La sabbia, il mare.

E pure io.

Sono qui.

Come l'estate, che è arrivata ed io non sono pronta.

Vorrei rimandarla e rimandarla ancora, a quando lo sarò, più pronta, a quando sarò migliore.

E quel momento non arriva mai.

Rimando. Sempre.

Promettendomi che da domani sarà meglio, che da domani vale.

Ma non è vero, non è vero mai. Domani è uguale ad oggi, e a ieri. E a sempre.

Sei tu che decidi: alza il culo e fai.

Alza il culo e prenditi la vita che vuoi.

Continuo ad urlarmelo, ma non ci riesco.

Sono seduta davanti ad una tastiera, le luci rosse in tutta la casa. Come una camera oscura.

Mi sento cieca.

Sola.

Io, la tastiera e la mia solitudine minacciata: voglio piangere e non posso, ma lo faccio.

Sgorgate, lacrime, sgorgate. Scivolate lente, nere di mascara. Nere di insicurezze e di paura.

Paura che qualcuno apra quella porta e mi scopra. Che mi scopra a far nulla.

A scrivere la mia nudità.

A vergognarmi di me che recito un sorriso ogni mattina. Che recito da tutta la vita di avere la vita che voglio, ma vita non è.

Mi sento sola, ma non abbastanza. Non so che fare.

E piango, come una maledetta bambina.

Ho trovato i propositi dello scorso Capodanno.

Non ne ho portato a termine neppure uno.

Ho imparato che non c'è nulla da organizzare, nulla da decidere. Si fa.

Quel ch'è fatto, è fatto.

C'è da fare. Ad ogni pensiero, un'azione.

Spendo ore, giorni, mesi ad organizzare una vita che non vivo.

Sto impazzendo.

Ho vissuto vite che non ho vissuto mai.

Ho paura.

Quanto costa la solitudine?

Quanto costa l'intimità?

Quanto costa questa vita?

Cosa faccio?

Chi sono?

Quante sono?

Ho imparato che contare non serve. Che le liste sono un inganno, che decidere costa tempo.

Ho imparato che programmare ruba il tempo e le forze.

Che devi fare tutto ciò che ti passa per a testa.

In quello stesso momento in cui ti salta in mente.

Carpe diem.

E coglilo 'sto attimo, stronza. Che Orazio non era un coglione, quando l'ha scritto.

Presuntuosa tu. Presuntuosi tutti quelli che aspettano.

Che aspetti?

Che cazzo aspetti?

Stai per morire.

E forse sei già morto.

Questo ho imparato.

Ho imparato che domani non serve.

Che oggi vale.

Da mo vale.

Ho imparato.

Ho imparato, eppure no.

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