FRIDA KAHLO - 9 cose che non sapevi
Aggiornamento: 13 lug 2020
Cari Voi, Salve.
Studiando per uno degli episodi del mio podcast (Spotify Link https://open.spotify.com/episode/5vIL3S5gCpCn9FCoUC8PZ1?si=xkQCaY4YQ4G4R9T-DrQyzw) ho avuto modo di conoscere meglio una donna – un'artista – che, ad essere onesta, ma onesta onesta, avevo sempre messo nel cassetto dei sì, vabbè.
È Frida. Frida Kahlo, una donna messicana che – sono sicura – condividerà con voi più aneddoti e sfaccettature di quanto non immaginiate.Vediamo quanti di questi strips conoscevate già?
Frida e le cose dietro i suoi quadri.
Las Horas Rotas è un'opera ready-made di Frida. Sì, Frida ha realizzato anche questo tipo di lavoro. Attualmente è nella sua Casa-Museo e non so perché non se ne parli poi molto: ho cercato informazioni in italiano, ma non c'è praticamente nulla. Fu realizzata nel 1940, quando l'artista acquistò due orologi di ceramica nei quali la posizione delle lancette variava in misura minima a significare che le ore tra la separazione da Rivera, segnata su uno degli orologi, e il nuovo matrimonio, indicato sull’altro orologio, erano ore perdute. Nel primo si legge la data in cui Frida, dopo aver scoperto la relazione tra sua sorella Cristina e Diego stesso, suo marito, decide di divorziare: " 1939 settembre, si sono rotte le ore ". L'altro orologio prega: " 8 dicembre 1940, alle undici, San Francisco, California ", data in cui Frida e Diego contraggono di nuovo nozze.
Frida fu sposa di Diego Rivera, anche lui artista (muralista messicano) noto in quegli stessi anni – prima metà del Novecento. Diego era appassionato di arte preispanica e ne aveva una ricca collezione (aveva più di 40 anni quando si sposò con la da poco 20enne Frida). Anche Frida aveva nella sua biblioteca molti di quegli stessi volumi su codici e arte azteca e maya: Diego più su un versante storico-materiale, Frida più affascinata dal valore filosofico-culturale. Frida ha una collezione di ex-voto, immaginette sacre dipinte su legno o metallo ritraenti miracoli dei santi. Un po' come quelle figurine sacre che danno in chiesa, in cambio di un'offerta.
Spesso Frida si ritrae in camicetta rossa e gonna verde: questi due colori sono un esplicito riferimento alla dea Coatlique, Madre degli Dei, nell'iconografia tradizionale vestita di gonna di serpi e corpetto di cuori insanguinati – rispettivamente simbolici di una terra che genera vita per poi divorarla. Per inciso: i riferimenti di Frida non sono centrifughi, non tendono a diffondere la mitologia tradizionale per insegnarla a chi guarda i suoi quadri, bensì è centripeta, ovverosia lei se ne serve per dar voce a degli stati d'animo e all'interiorità del suo dramma personale. Per lei non sono motivo di sfoggio bensì una voce (ri)trovata ai suoi pensieri criptici.
Il dipinto The Frame è uno dei più iconici: è dipinto su metallo, seguendo la tecnica con cui si dipingevano gli ex-voto sacri. La cornice – che sembra essa stessa dipinta da Frida – è in realtà realizzata ad hoc da mastri vetrai in pittura policroma su vetro. In sostanza è una vera e propria immagine sacra a tutti gli effetti. Profano, si potrebbe pensare. Tanto più che fu ispirata dalla rivista “Mexica Folkways”, nata nel 1925 ed ufficiale del movimento di ribellione dei muralisti messicani. Oggi The Frame è al Louvre, acquistato nel 1939 in occasione della sua mostra a Parigi.
Frida era figlia di Guillermo Kahlo, fotografo professionista di architettura e paesaggi, di origini tedesche. Aveva ricevuto incarico statale di documentare l’architettura tipica del paese. Guillermo Kahlo fotografava soprattutto il passato coloniale del paese, dalle costruzioni ecclesiastiche alle missioni, ma anche singoli progetti di nuova edilizia. Frida accompagnava suo padre quasi sempre durante i viaggi perché Guillerm soffriva di epilessia ed aveva bisogno di qualcuno che sorvegliasse l'attrezzatura qualora si fosse verificato un attacco nel bel mezzo di un servizio. Frida lo aiutava anche nella post-produzione: in questo modo imparò la precisione nell’uso del pennello, cosa che avrebbe il suo lavoro.
Il punto successivo è "banalmente" una citazione, che sintetizza meglio di quanto potrei fare io, la prima formazione in cui Frida si è imbattuta: ad opera di un grafico, amico di suo padre: Fernando Fernandez. Nel 1925, il mio atelier grafico era allestito nella via Bolivar, in una casa in cui era ospitata anche una fabbrica francese di corsetteria. Ero in stretta amicizia con il signor Guillermo Kahlo, il padre di Frida, con cui convenimmo che Frida dovesse prendere da me lezioni di disegno. Visto l’enorme talento da lei mostrato, volli farle apprendere le complesse tecniche dell’incisione su rame e ad ago freddo. Le diedi un libro con riproduzioni dei fantastici lavori di Anders Zorn e rimasi veramente stupito delle capacità di questa straordinaria artista. Copiava direttamente, a prima vista, con la sua penna e intanto dava con la matita solo i tratti più piccoli, con una sicurezza e magnificenza quali si possono ammirare soltanto in questi originali...
Frida in realtà voleva diventare medico: frequentava la Scuola Nazionale di Preparazione. Qui conobbe un gruppo ribelle al quale si aggregò, i Cachuchas di ispirazione Estridentista. Questo movimento messicano potremmo definirlo, facilisicamente parlando, un po' il Futurismo ispanico, ma di natura più viscerale, in quanto reazione alla Rivoluzione Messicana. Vi lascio il link ad un altro articolo interessante e davvero ben spiegato: https://it.thpanorama.com/blog/literatura/estridentismo-antecedentes-caractersticas-autores-y-obras-destacadas.html Leader del movimento studentesco che emulava l'Estridentismo, fu Alejandro, primo amore e fidanzato di Frida. Le piaceva ribellarsi al fianco dei suoi amici, i Cachuchas: si tagliò i capelli corti insieme alle altre ragazze del gruppo e rifiutò di portare il corsetto. Le ragazze dei Cachuchas venivano considerate talmente licenziose nel modo di vestire, che l’associazione femminile cattolica chiese un intervento della polizia.
Il matrimonio tra Frida e Diego si celebrò nel 1928 sulla terrazza di Tina Modotti, amica di entrambi, fotografa ufficiale della rivista Mexican Folkways.
Nel 1939, Frida espone per la prima volta in Occidente, a Parigi, per mano di Breton (conosciuto durante il viaggio di quest'ultimo in Messico, considerato dai francesi Patria del Surrealismo); alla sua inaugurazione portò a casa: un abbraccio di Mirò, lodi di Kandinskij e Tanguy e complimenti perfino di Picasso.
Come sempre, spero di avervi arricchito almeno un po' con questi 9 steps.
Più di quanto non si sia arricchita Frida Kahlo coi suoi quadri.Ah, e se non l'avete ancora fatto e vi interessa questa artista, vi ricordo che parlo di lei anche nel video su Artisti Pride: artisti che sapevi già essere gay.
Bacini
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