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Immagine del redattoreMayra Stella M.

17 cose che non sai sulla GUERNICA (di PICASSO, ma non solo)

Cari Voi, Salve.

Non so se vi ho mai detto che ho un Podcast: ho un podcast.

Si chiama Artis Blind e descrivo quadri famosi.

E che bisogno c'è di descrivere quadri – direte voi – lo vedo da me!

Ebbene: se puoi. Se puoi vedere.

E se non potessi?

Ecco, lo faccio per loro: descrivo quadri per chi non può vederli con i suoi occhi.

Ma questo per dire cosa: che uno degli ultimi quadri è stata la Guernica di Picasso.

E, riprendendo i miei vecchi libri di Storia dell'Arte, ho riletto appunti e cose che, sono certa, non tutti sanno.




Innanzitutto mi sembra doverosa una breve introduzione: Pablo Picasso fu l'esponente di maggior rilievo – e certamente il più tramandato dalla Storia dell'Arte Novecentesca – di una corrente chiamata Cubismo.

Non voglio dilungarmi sul Cubismo, vi dico solo che fu il solito Vauxcelles a tirar fuori questo nome – lo stesso che battezzò i Fauves – col pretesto che questi quadri sembravano esser composti da cubetti di colore-pennellate.


Picasso, nel corso della sua vita artistica, sperimentò più fasi e tecniche, ma il Cubismo fu ciò che lo identificò. La Guernica è la tela di maggiori dimensioni che nacque dal suo genio, per commemorare il bombardamento della città spagnola da cui prende il nome, durante la Seconda Guerra Mondiale. È una tela immensa, oggi a Madrid, ed è indicata come la sintesi della sua ricerca artistica: il Giudizio Universale di Picasso. Ma totalmente in bianco e nero.


Ecco alcune cose che non credo tu sappia:

  1. è una vera città, nel nord della Spagna (una città basca, per l'esattezza) con un vero codice postale – 48300 – e meno di 17mila abitanti: una cittadina piccola (che alla data del bombardamento contava solo 7mila abitanti). È considerata capitale religiosa e storica dei Paesi Baschi perché era qui che aveva luogo l'Assemblea del Consiglio degli Anziani di tutta la provincia nella quale si trova (Biscaglia).

  2. il simbolo della città è la Quercia perché sotto una specifica quercia si riuniva il Consiglio e gli stessi sovrani dovevano giurare di rispettare la libertà del popolo biscaglino. Tutt'oggi il Presidente del Governo accetta la sua carica ufficialmente sotto questa quercia. No, non una specie di quercia, bensì UNA quercia. Ad oggi, siamo a quota cinque: questa quinta quercia è stata piantata nel 2015, dice Wikipedia.

  3. la città ha un primato: è stata la prima a subire un bombardamento aereo. Ci tengo ad aggiungere che, benché la Nazione fosse in guerra, questa specifica cittadina NON era teatro di azioni belliche, per cui l'attacco fu totalmente inaspettato e uccise sostanzialmente civili inermi, donne, bambini, lavoratori. E fu condotto come “esperimento”. Ben 36 bombe da 50 kg per 7mila abitanti indifesi.

  4. il bombardamento aereo a tappeto (il cui nome in codice fu Operazione Rügen) fu eseguito da una legione nazista, tedesca, ma con il supporto dell'Aviazione Legionaria, compartimento volontario non ufficiale dell'Aeronautica Italiana. [ndr. Le truppe si giustificarono dicendo che il bersaglio non era la città e che fu il vento a deviare le bombe...]

  5. la città venne fondata il 28 aprile del 1366 e rasa al suolo il 26 aprile del 1937: aveva quasi per un pelo 571 anni esatti. Macabra ironia della sorte.

  6. il bombardamento comincio alle 16.30 di lunedì, il giorno del mercato – motivo per cui molti contadini erano in città.

  7. il quadro di Picasso è una tela di iuta grezza di 7,80 mt x 3,50 mt: enorme. Ci pensate a quanto possa essere difficile “montare” una tela così grande, farla restar ben tesa nel tempo, realizzarla. È alta il doppio di un uomo ed è lunga come un paio di camere di una qualunque casa.

  8. è dipinta a tempera. Pittori all'ascolto, voi sapete quali difficoltà implichi. E so che vi state chiedendo: perché, Pablo, perché.

  9. avete presente quanto vi ho detto in merito alle dimensioni? Bene. Sappiate che Picasso la realizzò in soli 2 mesi. Cominciò a lavorare 5 giorni dopo l'accaduto e produsse 45/50 bozzetti; a fine giugno era già pronta per l'annuale Esposizione Universale di Parigi la cui “traccia” era di dover rappresentare la Spagna.

  10. la lampadina al centro del quadro di Picasso è un'esplicita citazione di un quadro di Van Gogh, “I mangiatori di patate”.

  11. il quadro fu commissionato a Picasso dal Governo Repubblicano spagnolo che pagò 200.000 franchi – per inciso: furono di rimborso spese per l'allestimento del padiglione e dei materiali.

  12. il lavoro è documentato da una serie di fotografie - scattate dalla compagna Dora Maar - che seguono tutti i mutamenti del progetto fino alla redazione finale. Gli elementi della composizione sono studiati singolarmente e poi assemblati.

  13. Picasso era direttore del Museo del Prado a Madrid, quando ricevette la commissione.

  14. il pittore vietò esplicitamente l'esposizione del quadro in Spagna, finché fosse esistito il franchismo. Restò, infatti, fino al 1981 al MoMA di NY, anno 6 dalla morte di franco ed 8 da quella di Picasso stesso.

  15. diverse fonti sostengono che il quadro fu riciclato: il soggetto originario sarebbe stato dapprima (gennaio 1937) la commemorazione della morte di un famoso torero - Ortega; in un secondo momento la destinazione sarebbe stata lo spazio di passaggio di un porticato, proprio su un muro di 27 mtq.

  16. la preparazione della tela è fatta con una tecnica simile al retro di uno specchio: il che conferisce qualità riflettenti all'opera stessa.

  17. nella sede di NY, nel corridoio precedente la Sala del Consiglio di Sicurezza dell'ONU c'è un arazzo-riproduzione della Guernica: ergo, ogni volta che vengono rilasciate dichiarazioni ufficiali dall'ONU, l'arazzo viene inquadrato. MA quando si parlò di minaccia di guerra “preventiva” in Iraq, l'arazzo fu coperto da un drappo “per evitare confusione visiva e distrazioni” durante le comunicazioni ufficiali.

Studenti, appassionati, curiosi che vi siete imbattuti per caso in questa mia amata lista, spero vi sia stata utile.


Al prossimo video!

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